magnetismo

Per chi colleziona sapere se le proprie schede sono magnetiche è una cosa fondamentale. In precedenti discussioni abbiamo anticipato che le schede si possono trovare:

– magnetizzate originali
– magnetizzate non originali (ricaricate)
– bollate
– smagnetizzate
– con cariche anomale (spesso cariche che non dovrebbero appartenere a quella scheda, a volte sono cariche di prova)
– magnetizzate con cariche non telefoniche (forme del magnetismo evidentemente strane)

Ma come funziona e a cosa serve il magnetismo in una scheda telefonica? Le carte telefoniche sono state “inventate” appunto per evitare di utilizzare ancora monete o gettoni, servendosi invece di una scheda che fosse in grado di essere utilizzata scalando di volta in volta il dovuto sul credito disponibile.

Sulle schede telefoniche la banda magnetica viene letteralmente stampata, servendosi di inchiostri contenenti alcuni componenti chimici (cristalli ferrosi e simili, molto fini). Al momento della stampa la banda possiede al suo interno questi elementi che hanno una disposizione del tutto casuale. Il processo di magnetizzazione è successivo alla stampa e prevede la modifica delle cariche elettriche a livello sub-atomico, raggruppandole e disponendole secondo forme stabilite. In questo modo si costituisce una vera e propria scrittura in codice, che solamente attraverso appositi lettori è possibile decifrare, riportandola in una formula comprensibile a chi ne usufruisce (tramite il display).

Si è quindi riusciti ad ideare un metodo secondo cui con diverse forme magnetiche si riusciva ad indicare i differenti valori riportati sulle schede, quindi oltre che a livello visivo (tramite indicazione del taglio), anche a livello non visibile (attraverso appunto la corrispondente carica magnetica).

Parliamo ora della struttura del magnetismo nelle bande magnetiche delle schede telefoniche:

Nelle sida la traccia magnetica è a forma di arco (si riporta in fondo una foto).
Il discorso vale per tutte le sida tranne che per la sida zero, la prima scheda al mondo, la quale possiede un magnetismo lineare. Nelle sida, all’interno dell’arco si possono notare delle “tacchette” che una volta utilizzata la scheda scomparivano una dopo l’altra. Per questo tipo di scheda è impossibile trovarne alcune completamente esaurite, dato che il telefono all’epoca tratteneva le schede sida con credito zero.

Un fattore da evidenziare è anche il supporto su cui veniva applicato il magnetismo, ovvero la banda che nel corso degli anni ha subìto delle modifiche e delle prove: sulle sida del primo gruppo si trova di 10 mm, su quelle del secondo e terzo gruppo misura invece 14 mm.

Abbandonata la tecnologia sida si passa alle schede “orizzontali”: le urmet bianche e rosse hanno una banda di soli 6 mm, soluzione poi abbandonata in favore della classica banda da 1 cm per le schede che vanno dalle fasce orarie in poi (tralasciamo in modo dettagliato i discorsi sulla banda corta nata con il layout previsto per le telecom e successivamente per le schede in euro, il discorso magnetizzazione infatti rimane uguale nonostante la forma della banda diversa).

Su queste schede telefoniche si nota un particolare magnetismo, con varie componenti.
Una scheda magnetica appare più o meno così:


|……………………………………..|
| ||||||||| | ||| |||||||___] |

Notiamo due fasce, una superiore ed una inferiore. Le linee iniziali e finali che aprono e chiudono il magnetismo sono definite “cancelletti”; quelli inferiori sono leggermente rientrati rispetto ai superiori. Tra i cancelletti superiori nelle schede sip fino al 31/12/95 e su alcune del 30/06/96 si nota la “traccia superiore” che poi nelle successive schede viene eliminata. Nell’esempio l’abbiamo raffigurata con puntini, ma sono dei piccoli segmenti. La “traccia inferiore”è la sezione che contiene le informazioni principali sulla scheda e le fornisce al telefono. Al termine di essa c’è la cosiddetta “cornetta” che indica quanto credito è ancora disponibile (scatti), a seconda di quanto è distanziata dalla traccia inferiore. Tra la traccia e la cornetta ci sono piccolissime “tacchette” non visibili ad occhio nudo, che man mano che si telefonava venivano cancellate e la cornetta si avvicinava alla traccia fino all’esaurimento del credito.

Riportiamo le distanze tra la fine della traccia e la cornetta servendoci di schemi per capire il rapporto millimetri/tacchette:

|||||||] ………………………………7 tacchette (1 mm) 1000 lire
|||||||_] ……………………………12 tacchette (2 mm) 2000 lire
|||||||____] ……………………..27 tacchette (6 mm) 5000 lire
|||||||________] ……………..52 tacchette (12 mm) 10000 lire
|||||||____________] ……..77 tacchette (18 mm) 15000 lire

Una scheda telefonica per essere definita tale deve avere magnetismo originale, grazie al quale poteva essere utilizzata per lo scopo per cui era stata prodotta, ovvero telefonare! Schede smagnetizzate o ricaricate non vanno buttate, ovvio, ma il loro valore è inferiore, quindi è importante essere informati sull’argomento. Finora abbiamo descritto come è fatto un magnetismo, ora capiamo come si può visualizzare una carica magnetica su una scheda, attraverso gli strumenti disponibili sul mercato, capendone l’efficacia, i pro e i contro:

polvere di ferro: facile reperibilità, bisogna fare attenzione affinchè non si righino le schede. Questo metodo di controllo è molto conveniente a livello di prezzo rispetto agli altri, ma se non opportunamente conservata rischia di disperdersi e sfusa è inoltre difficile da trasportare. La soluzione ideale che utilizza polvere di ferro senza dispersioni e con la possibilità di essere trasportata è il dispositivo “VAlentino” che garantisce una buona visualizzazione delle magnetizzazioni, bollature, ecc…

lentino magnetico proveniente dagli Stati Uniti: su di esso incidono i costi di dogana e si trova sui 100 euro circa, ma a volte anche di più. E’ uno strumento semplice da usare, tascabile e sempre a portata di mano. L’inconveniente potrebbe essere dato dal fatto che non è perenne, ha necessita di manutenzione. Il magnetismo grazie al liquido magnetico viene visualizzato in maniera dettagliata ed è possibile vedere se una carica è visibilmente non originale (ovvero non ha le classiche forme sopra indicate oppure ha tagli differenti da quanto dovrebbe avere), o se è presente una bollatura, oppure se non è presente alcuna carica o nel maggiore dei casi è apparentemente tutto ok!

controllo elettronico: l’unico strumento che riesce a dare garanzia che la scheda abbia carica originale. Con gli strumenti elencati sopra si vede sì se ci sono tracce magnetiche, ma anche se appaiono in perfetto stato non si può sapere se sono state applicate per conto della Sip o da falsari che hanno manipolato scorte di schede stampate in esubero e quindi inizialmente smagnetizzate. Tale strumento è in possesso di pochissime persone, era infatti dato in dotazione agli operatori sip e non è un macchinario acquistabile; magari negli anni uscirà qualcosa in grado di sostutuire tali lettori, che sono tra l’altro molto delicati e non perenni! con il controllo elettronico si può estrapolare dalla scheda i codici contenuti all’interno della magnetizzazione e con occhio esperto ed esperienza, con opportuni confronti, si può dedurre se il codice che esce fuori risulta congruo alla scheda oppure appartenente ad altre schede. Sul display del lettore elettronico compariranno cinque gruppi di numeri, ad esempio, da una scheda a caso si potrebbe leggere:

01 03 070 07813 4/10

i primi 3 gruppi di numeri servivano al telefono per riconoscere la scadenza della scheda e nascondono il numero del lotto del magnetismo:

tassazione 01
emissione 03
serie 070

il quarto gruppo di numeri indica il progressivo, mentre l’ultimo varia a seconda del taglio:nell’esempio abbiamo una scheda da 2000 lire… per una da 15000 lire avremo 4/75. Moltiplicando il numero dopo la barretta per 200 lire, ovvero il prezzo di uno scatto, si avrà il taglio della scheda: 10×200 = 2000 lire.

Con il controllo elettronico ed attraverso confronti con tabelle ed altre schede dello stesso tipo si possono scoprire codici difformi, per esempio se si hanno a disposizione una serie di codici come in esempio è facile capire che l’ultimo è quello “anomalo”, l’intruso:

01 03 070 07813 4/10
01 03 070 00933 4/10
01 03 070 01166 4/10
01 03 070 05342 4/10
01 03 070 00025 4/10
01 11 006 57022 4/10

Le schede magnetizzate possono anche smagnetizzarsi se non conservate bene e tenute vicino a fonti magnetiche che ne alterano la carica, quindi attenzione!!!

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